Icon Envelope
OOO ХЮСКЕР
Ленинградское шоссе 69-1
125445 Москва
Россия

Capping di sedimenti contaminati con geocompositi attivi

Abstract

I sedimenti contaminati sono un problema per l’ambiente e, di conseguenza, anche per la salute umana. Per l’abbattimento del rischio di diffusione dei contaminanti dai sedimenti, la soluzione ad oggi più utilizzata è quella della loro rimozione mediante operazioni di dragaggio e smaltimento in discarica (o combustione), previa disidratazione. Una soluzione alternativa che attualmente viene usata con successo soprattutto in
Nord America e in Scandinavia, è la realizzazione di un capping attivo dei sedimenti. Con questa soluzione le sostanze inquinanti vengono isolate chimicamente in modo permanente e separate fisicamente dalle acque superficiali in modo che non possa avvenire alcuna migrazione degli inquinanti né nelle acque né negli organismi bentonici e acquatici che vi abitano. Attraverso processi naturali, gli inquinanti vengono decomposti biologicamente o resi innocui nel tempo. Grazie all’utilizzo di geocompositi attivi, le sostanze adsorbenti presenti al loro interno possono essere posate in modo uniforme e controllato direttamente sul fondo del corpo idrico al di sopra dei sedimenti contaminati. Questo metodo riduce i rischi connessi alle operazioni di bonifica e inoltre si eliminano i costi, economici e ambientali, di trasporto e smaltimento necessari per la rimozione
dei sedimenti contaminati.

Conclusion

Il capping attivo dei sedimenti è un metodo moderno per la bonifica dei sedimenti inquinati che è stato implementato con successo in Nord America, in Scandinavia e in altri paesi del mondo. È stato dimostrato che fornisce una protezione immediata per gli organismi bentonici e acquatici contro le sostanze inquinanti e, impedendo ad esse di entrare nella catena alimentare, contribuisce attivamente alla protezione non solo dell’ambiente ma anche degli esseri umani. Le misurazioni della concentrazione di inquinanti nei pesci mostrano che una riduzione degli inquinanti assorbiti nella struttura cellulare degli animali avviene immediatamente dopo la posa della copertura dei sedimenti. Il dragaggio dei sedimenti può portare a una mobilizzazione temporanea degli inquinanti nel corpo idrico e una possibile conseguenza di ciò è l’aumento della concentrazione di contaminanti all’interno dei tessuti dei pesci, come si può vedere nella Figura 9 (Patmont et al. 2014) Il capping attivo dei sedimenti non solo contribuisce a un miglioramento a breve termine della contaminazione, ma ha anche un’elevata efficienza per quanto riguarda gli effetti a lungo termine. La determinazione precisa degli inquinanti così come le informazioni sulle loro concentrazioni e l’afflusso delle acque sotterranee sono dati di fondamentale importanza al fine di pianificare un intervento di successo a lungo termine. Uno svantaggio di questa metodologia di intervento è la sua novità nell’area europea. La mancanza di linee guida e normative o regolamenti tecnici europei rende più complessa la pianificazione e l’approvazione degli interventi. Una possibile soluzione per superare questa difficoltà è fare riferimento a raccomandazioni estere (come Eggen et al. (2017) per la Norvegia) oppure a normative estere (Stati Uniti, dove sono già in vigore normative di settore - Palermo et al. 1998). Soprattutto nel caso di recupero di ex aree industriali situate lungo le coste (sia acque interne che a mare) sono però necessari nuovi approcci per una bonifica sostenibile anche dei siti contaminati all’interno di corpi idrici. Il capping attivo dei sedimenti, grazie alla sua sostenibilità e ai più recenti sviluppi tecnici, rappresenta certamente una valida soluzione.